Raccontare una storia è il mestiere più bello di tutti. Ok, noi siamo di parte. Del resto, comunicare ha a che fare con il raccontare. Come? Ti spieghiamo tutto qui. Vediamo insieme come lo storytelling sia il più grande strumento a disposizione per far conoscere il tuo brand.
Raccontare una storia è il mestiere più bello di tutti. Ok, noi siamo di parte. Del resto, comunicare ha a che fare con il raccontare. Come? Ti spieghiamo tutto qui. Vediamo insieme come lo storytelling sia il più grande strumento a disposizione per far conoscere il tuo brand.
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INDICE
Che cosa significa fare storytelling?
Iniziamo da qui: storytelling. Separiamo le due parole. Story, storia. Telling, raccontare. Quindi lo storytelling è l'arte di raccontare storie. Niente di più semplice. Benissimo. Che cos'è una storia?
Ecco, qui la faccenda diventa un po' più complessa. Ma è necessaria, ci serve per arrivare al punto. Resta con noi, facciamo in fretta.
Semplifichiamo. Una storia, per essere tale, deve contenere una serie di eventi che portano il personaggio a un cambiamento. Il cambiamento richiede azione, quindi vogliamo vedere movimento e vogliamo provare sensazioni dovute a quel movimento. Insomma, deve succedere qualcosa e deve farci sentire in un determinato modo. Gli eventi devono essere significativi.
È tutto? No, ma abbiamo quasi finito. Il percorso narrativo ha due componenti fondamentali: la fabula e l'intreccio. Te li spieghiamo così:
Fabula vs Intreccio
"Il re morì, poi morì la regina." Questa è una fabula, un elenco di fatti.
"Il re morì, poi di dolore morì la regina." Questo è un intreccio, perché i due fatti sono per l'appunto intrecciati. In questo caso da una componente causa-effetto. L'intreccio è la disposizione in cui vengono narrati gli eventi.
Ok, bene. Perché ti stiamo dicendo tutto questo? Perché in questo caso la storia è la tua attività, il tuo brand, ciò che vuoi comunicare.
E noi vogliamo spiegarti come intrecciamo gli elementi, come rendiamo la comunicazione unica, costruita esattamente sugli "eventi" che compongono la tua "fabula".
Lo storytelling: testi, video e immagini
Prima di andare avanti è utile precisare un'ultima cosa. Raccontare storie non passa solo attraverso la scrittura. Anche un video può farlo, anche una singola immagine. Del resto, il mondo visual incarna quello che è il primo pilastro dello storytelling: show, don't tell. Il cervello umano recepisce molto più facilmente le informazioni visive e queste possono avere la stessa potenza emotiva di un racconto o di un copy particolarmente suggestivo. Raccontare è un'arte che può assumere moltissime forme. Basta saperlo fare nel modo giusto.
Lo storytelling per le aziende
Pensa a una grande azienda. La prima che ti viene in mente. Fallo velocemente, metti in gioco il tuo istinto. Spoiler: quello a cui hai appena pensato è ciò che l'azienda ha scelto di dire di sì. Come ha voluto raccontarsi, lo storytelling che ha selezionato per mostrarsi al mondo.
Il più grande segreto dello storytelling aziendale non è comunicare un prodotto o un servizio, ma la storia che c'è dietro. Del resto, le persone si affezionano a questo. Ed è per questo che ti apprezzeranno e sceglieranno.
L'identità di un'azienda è fatta innanzitutto dai perché che la compongono. E sono i perché a fare la differenza in una storia. Abbiamo i fatti, come ti abbiamo mostrato poco fa, ma i fatti non sono abbastanza. Un elenco di eventi non è memorabile. Quello che li unisce lo è.
Facciamo un esempio, che ne dici?
Hai una piccola azienda di prodotti cruelty free. Giochiamo con l'intreccio. Scegliamo da dove partire, come mettere insieme i pezzi di questa storia.
Immaginiamo insieme una comunicazione e partiamo così: abbiamo scelto un packaging senza plastica e un prodotto totalmente naturale. Ok, interessante. Quindi?
Daccapo. Partiamo dicendoti che abbiamo a cuore la sostenibilità, perché il rispetto per il mondo in cui viviamo è il motore del nostro lavoro. Continuiamo spiegandoti che trattare con cura il Pianeta è il nostro valore più grande e per questo abbiamo scelto un packaging senza plastica e un prodotto totalmente naturale. Molto più potente, non credi?
Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo giocato con gli elementi della narrazione. Immagina una stanza al buio. Ecco. Noi abbiamo una torcia e l'abbiamo puntata, con una certa logica, sugli oggetti più importanti. Abbiamo fatto ordine, e facendo ordine abbiamo fatto leva sul nostro target.
Ritorniamo allo storytelling: eventi e scelta di come esporli. Tutto qui. È un gesto che contiene in sé una complessità incredibile, ma il talento (e il nostro lavoro) sta proprio nel ridurre questa complessità all'immediatezza. Comunicare è fatto di obiettivi. Gli obiettivi si raggiungono con un mezzo specifico. Quel mezzo, noi, lo modelliamo a nostro piacimento.
Che stile uso per raccontare?
Ok, se sei arrivato fino a qui, vuol dire che oramai sei quasi diventato un drago sullo storytelling! Facciamo l'ultimo esperimento ti va?
Leggiamo insieme queste due scene:
"Alle 12,17 in un autobus della linea S lungo 10 metri, largo 3, alto 3,5, a 3600 metri dal suo capolinea, carico di 48 persone, un individuo umano di sesso maschile, 27 anni, 3 mesi e 8 giorni, alto m 1,62 e pesante 65 chilogrammi, con un cappello (in capo) alto 17 centimetri, la calotta circondata da un nastro di 35 centimetri, interpella un uomo di 48 anni meno tre giorni, altezza 1,68, peso 77 chilogrammi."
"Sulla S, in un'ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino."
Esercizi di stile, di Raymond Queneau (trad. di Umberto Eco)
Che cosa succede qui? Succedono le stesse cose in entrambi i casi (fabula) ma entra in gioco un nuovo elemento: lo stile. Non il modo in cui la storia è costruita (intreccio), ma il modo stesso in cui è raccontata.
La differenza è evidente. E capiamo questo: la stessa scena, le stesse azioni, possono provocare due sensazioni diverse a seconda dello stile usato.
Tutto questo è fondamentale anche nello storytelling aziendale. Useremo un determinato stile se il tuo pubblico sarà più o meno giovane, se il tuo prodotto si presta a un tono più o meno sarcastico, o professionale, o friendly. Possiamo costruire mondi e lo possiamo fare semplicemente raccontando.
Ecco allora che puoi scegliere chi essere agli occhi del tuo pubblico. Puoi decidere cosa raccontare di te e come, in che modo far brillare la tua attività, con quali strumenti, in quale ordine, con quale tono.
Sono strumenti potentissimi, ed è proprio questo a fare la differenza. Il cosa resta fondamentale, appartiene unicamente a te ed è il tuo marchio distintivo. Ma il come gioca il suo ruolo in maniera altrettanto basilare. Ecco. Tu dacci il cosa, al come pensiamo noi.
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Che cosa significa fare storytelling?
Iniziamo da qui: storytelling. Separiamo le due parole. Story, storia. Telling, raccontare. Quindi lo storytelling è l'arte di raccontare storie. Niente di più semplice. Benissimo. Che cos'è una storia?
Ecco, qui la faccenda diventa un po' più complessa. Ma è necessaria, ci serve per arrivare al punto. Resta con noi, facciamo in fretta.
Semplifichiamo. Una storia, per essere tale, deve contenere una serie di eventi che portano il personaggio a un cambiamento. Il cambiamento richiede azione, quindi vogliamo vedere movimento e vogliamo provare sensazioni dovute a quel movimento. Insomma, deve succedere qualcosa e deve farci sentire in un determinato modo. Gli eventi devono essere significativi.
È tutto? No, ma abbiamo quasi finito. Il percorso narrativo ha due componenti fondamentali: la fabula e l'intreccio. Te li spieghiamo così:
Fabula vs Intreccio
"Il re morì, poi morì la regina." Questa è una fabula, un elenco di fatti.
"Il re morì, poi di dolore morì la regina." Questo è un intreccio, perché i due fatti sono per l'appunto intrecciati. In questo caso da una componente causa-effetto. L'intreccio è la disposizione in cui vengono narrati gli eventi.
Ok, bene. Perché ti stiamo dicendo tutto questo? Perché in questo caso la storia è la tua attività, il tuo brand, ciò che vuoi comunicare.
E noi vogliamo spiegarti come intrecciamo gli elementi, come rendiamo la comunicazione unica, costruita esattamente sugli "eventi" che compongono la tua "fabula".
Lo storytelling: testi, video e immagini
Prima di andare avanti è utile precisare un'ultima cosa. Raccontare storie non passa solo attraverso la scrittura. Anche un video può farlo, anche una singola immagine. Del resto, il mondo visual incarna quello che è il primo pilastro dello storytelling: show, don't tell. Il cervello umano recepisce molto più facilmente le informazioni visive e queste possono avere la stessa potenza emotiva di un racconto o di un copy particolarmente suggestivo. Raccontare è un'arte che può assumere moltissime forme. Basta saperlo fare nel modo giusto.
Lo storytelling per le aziende
Pensa a una grande azienda. La prima che ti viene in mente. Fallo velocemente, metti in gioco il tuo istinto. Spoiler: quello a cui hai appena pensato è ciò che l'azienda ha scelto di dire di sì. Come ha voluto raccontarsi, lo storytelling che ha selezionato per mostrarsi al mondo.
Il più grande segreto dello storytelling aziendale non è comunicare un prodotto o un servizio, ma la storia che c'è dietro. Del resto, le persone si affezionano a questo. Ed è per questo che ti apprezzeranno e sceglieranno.
L'identità di un'azienda è fatta innanzitutto dai perché che la compongono. E sono i perché a fare la differenza in una storia. Abbiamo i fatti, come ti abbiamo mostrato poco fa, ma i fatti non sono abbastanza. Un elenco di eventi non è memorabile. Quello che li unisce lo è.
Facciamo un esempio, che ne dici?
Hai una piccola azienda di prodotti cruelty free. Giochiamo con l'intreccio. Scegliamo da dove partire, come mettere insieme i pezzi di questa storia.
Immaginiamo insieme una comunicazione e partiamo così: abbiamo scelto un packaging senza plastica e un prodotto totalmente naturale. Ok, interessante. Quindi?
Daccapo. Partiamo dicendoti che abbiamo a cuore la sostenibilità, perché il rispetto per il mondo in cui viviamo è il motore del nostro lavoro. Continuiamo spiegandoti che trattare con cura il Pianeta è il nostro valore più grande e per questo abbiamo scelto un packaging senza plastica e un prodotto totalmente naturale. Molto più potente, non credi?
Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo giocato con gli elementi della narrazione. Immagina una stanza al buio. Ecco. Noi abbiamo una torcia e l'abbiamo puntata, con una certa logica, sugli oggetti più importanti. Abbiamo fatto ordine, e facendo ordine abbiamo fatto leva sul nostro target.
Ritorniamo allo storytelling: eventi e scelta di come esporli. Tutto qui. È un gesto che contiene in sé una complessità incredibile, ma il talento (e il nostro lavoro) sta proprio nel ridurre questa complessità all'immediatezza. Comunicare è fatto di obiettivi. Gli obiettivi si raggiungono con un mezzo specifico. Quel mezzo, noi, lo modelliamo a nostro piacimento.
Che stile uso per raccontare?
Ok, se sei arrivato fino a qui, vuol dire che oramai sei quasi diventato un drago sullo storytelling! Facciamo l'ultimo esperimento ti va?
Leggiamo insieme queste due scene:
"Alle 12,17 in un autobus della linea S lungo 10 metri, largo 3, alto 3,5, a 3600 metri dal suo capolinea, carico di 48 persone, un individuo umano di sesso maschile, 27 anni, 3 mesi e 8 giorni, alto m 1,62 e pesante 65 chilogrammi, con un cappello (in capo) alto 17 centimetri, la calotta circondata da un nastro di 35 centimetri, interpella un uomo di 48 anni meno tre giorni, altezza 1,68, peso 77 chilogrammi."
"Sulla S, in un'ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino."
Esercizi di stile, di Raymond Queneau (trad. di Umberto Eco)
Che cosa succede qui? Succedono le stesse cose in entrambi i casi (fabula) ma entra in gioco un nuovo elemento: lo stile. Non il modo in cui la storia è costruita (intreccio), ma il modo stesso in cui è raccontata.
La differenza è evidente. E capiamo questo: la stessa scena, le stesse azioni, possono provocare due sensazioni diverse a seconda dello stile usato.
Tutto questo è fondamentale anche nello storytelling aziendale. Useremo un determinato stile se il tuo pubblico sarà più o meno giovane, se il tuo prodotto si presta a un tono più o meno sarcastico, o professionale, o friendly. Possiamo costruire mondi e lo possiamo fare semplicemente raccontando.
Ecco allora che puoi scegliere chi essere agli occhi del tuo pubblico. Puoi decidere cosa raccontare di te e come, in che modo far brillare la tua attività, con quali strumenti, in quale ordine, con quale tono.
Sono strumenti potentissimi, ed è proprio questo a fare la differenza. Il cosa resta fondamentale, appartiene unicamente a te ed è il tuo marchio distintivo. Ma il come gioca il suo ruolo in maniera altrettanto basilare. Ecco. Tu dacci il cosa, al come pensiamo noi.
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